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Avevo sempre pensato a Lisbona e Porto, ma la visita a Tomar con il nostro gruppo è stata una sorpresa totale. La guida era piena di energia e ha saputo coinvolgerci in ogni angolo del Convento di Cristo. Un gioiello portoghese troppo spesso sottovalutato, assolutamente da vedere.
Abbiamo fatto un’escursione alle colline di Ella, in Sri Lanka, con Dilan. Il gruppo era piccolo, il sentiero poco battuto. Ogni pianta che incontravamo aveva un nome, una storia. La guida ci parlava con rispetto della terra, e quel rispetto è diventato nostro. Una lezione di semplicità.
A Miranda do Douro, tra lingue antiche e paesaggi spaccati dalle gole del fiume, la guida Paulo ci ha portato su sentieri poco battuti. Abbiamo incontrato una pastora e ascoltato il mirandese. Esperienza potente, che mi ha fatto capire quanto sia vario e sorprendente il Portogallo rurale.
A Karakol, nel Kirghizistan, la nostra guida Aida ci ha fatto sentire parte della sua terra. Abbiamo visitato una scuola, chiacchierato con anziani che ci offrivano tè e storie. Non era un tour, era un’esperienza di umanità. Camminare tra le case di legno, con le montagne sullo sfondo, mentre lei ci parlava del suo passato, ha lasciato un segno. Poche foto, ma tanti ricordi. È uno di quei viaggi che si vivono più col cuore che con gli occhi.
Nel quartiere di Barranco, a Lima, Anna ci ha mostrato un mondo parallelo fatto di murales, poeti e silenzi. È stata una scoperta delicata, piena di contrasti e bellezza malinconica.