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È uno dei drammi d’amore più belli che esistano.
Si sprecano le rappresentazioni in teatro, i film fatti sulla loro storia, di documentari ce ne saranno centinaia. Anche una serie tv è stata realizzata nel 2005 dal canale RTP. Tredici episodi da 45min ciascuno che provano a riassumere una storia che ancora oggi racchiude verità, mito e leggenda.
Parliamo della burrascosa vicenda amorosa di Pedro e Inês.
Alle volte introduciamo la loro storia paragonandola a quella dei più famosi Romeo e Giulietta ma va fatta una precisazione non di poco conto: Pedro e Inês sono esistiti realmente.
Il loro amore, ricco di ostacoli, ha segnato le vicende del regno di Portogallo.
Ancora oggi le loro tombe sono una delle attrazioni culturali più visitate dai turisti.
Ma chi erano realmente?
Per capirlo dobbiamo tornare indietro nel tempo alla prima metà del secolo XIV.
In Portogallo regnava il rigoroso D. Afonso IV. Su di lui, oltre al fatto che a corte tutti temevano il suo giudizio, si dice che sia stato l’unico re a non aver avuto nemmeno un’amante. Fedele alla sua sposa per non ripetere le orme del padre, D. Dinis, colui che fondò l’Università di Coimbra, che di amanti invece ne aveva avute in abbondanza.
Il figlio di D. Afonso IV era Pedro, colui che diventerà in seguito l’ottavo re del Portogallo.

Dobbiamo fare una premessa importante: Pedro era balbuziente.
Sembra una sciocchezza di poco conto ma farà la differenza. Questo difetto di pronuncia non si abbinava a un futuro re.
Da sempre oggetto di scherno da parte del padre, Pedro vive con profondo dolore questa sua condizione.
Pedro è definito Il Crudele proprio perché spesso sfogava questa sua situazione di inferiorità con violenti scatti di ira.
Pedro sposa, nel 1325, a soli 5 anni la principessa Bianca di Castiglia, anche lei giovanissima ma con dei problemi di salute che ne hanno impedito un corretto sviluppo.
Il matrimonio non verrà mai consumato e di conseguenza annullato.
Nel 1339, a Lisbona, Pedro si risposa, questa volta con Costanza Manuel, donna di nobili origini anch’essa al secondo matrimonio dopo essere stata addirittura ripudiata dal suo primo marito a causa della sua giovanissima età.
In tutta questa vicenda si inserisce Inês de Castro, figlia illegittima del Signore di Monforte de Lemos, una località situata nell’odierna Galizia.
Sin da bambina le viene predetto che un giorno sarebbe diventata regina.
Il punto è che non era ben specificato in che modo…

Inês da bambina aveva già incrociato Pedro, lo aveva visto una sola volta ma le bastò per mantenere vivo in lei il ricordo di quel “bambino che aveva difficoltà a parlare”.
Il destino vuole che Inês diventi dama di compagnia di Costanza Manuel, la seconda moglie di Pedro.
I due si rivedono dopo anni e la scintilla si trasforma in pochissimo tempo in un vero e proprio incendio sentimentale.
Pedro inizia a trascurare sua moglie per trascorrere, in segreto, del tempo con la sua ormai amata Inês.
Un erede al trono senza figli iniziava a destare dei sospetti e l’imperioso D. Afonso IV fece sentire la propria voce contro il figlio. Gli impedì di andare in guerra se prima non avesse concepito un erede maschio.
Dopo anni di tentativi nasce Ferdinando, colui che sarà l’unico erede maschio al trono.
Il segreto sulla relazione fra Pedro e Inês cade dopo la sfortunata morte della seconda moglie Costanza. Morì per dare alla luce un’altra figlia femmina.
I due allora si rifugiano nel nord del Portogallo dove trascorrono una vita felice e danno alla luce anche quattro figli, cosa che irriterà non poco il padre di Pedro, D. Afonso IV, che ormai teme per la vita del suo unico nipote legittimo Ferdinando.
A questo punto la premessa iniziale sul fatto che Pedro fosse balbuziente torna a giocare un ruolo fondamentale.
Pedro non avrà mai il coraggio di dire al padre che è innamorato di Inês. Ogni volta che prova a introdurre il discorso la sua lingua si blocca e gli scatti d’ira tornano a prendere il sopravvento.
Per far felice Inês, finge un matrimonio nella cittadina di Braganza. Un matrimonio privo, però, di qualsiasi testimone ufficiale e celebrato da un sacerdote amico di Pedro ma anch’egli mal visto agli occhi di D. Afonso IV.
Insomma pur di non rovinare il rapporto con Inês, mette in scena una farsa che ha il solo scopo di celare la sua debolezza nei confronti del padre.
Un padre, D. Afonso IV, che a questo punto perde la pazienza e dà l’ordine di uccidere Inês.
La donna viene colta di sorpresa nei pressi del Monastero di Santa Clara, a Coimbra, durante una mattinata in cui Pedro si allontana per una battuta di caccia.
Inès tenta invano di supplicare il re a risparmiarle la vita ma D. Afonso IV è impassibile.

Inês viene uccisa il 7 gennaio 1355, all’età di soli trent’anni.
La leggenda narra che nel punto in cui Inês venne uccisa sorge la Fonte das Lagrimas, frutto delle lacrime versate per la sua morte e che il suo sangue abbia dato vita a delle alghe di colore rosso, oggi molto comuni sul fondale del fiume Mondego, il fiume che bagna Coimbra.
Pedro, una volta appresa la notizia, perde letteralmente la lucidità e inizia una vera e propria guerra civile contro il padre, assaltandogli numerosi castelli e facendo terra bruciata al suo passaggio.
Se il tuo nome era associato in qualche modo a quello di D. Afonso IV dovevi essere eliminato.
La guerra dura due anni, dopodiché Pedro cede ancora. Si lascia convincere dal padre a perdonare i suoi assassini. In realtà non li aveva affatto perdonati, aveva solo deciso di non dare un ulteriore dispiacere al padre ormai moribondo. Di sembrare, almeno per una volta ai suoi occhi, il figlio prediletto che non era mai stato.
Anche dopo la morte di Inês, la sua debolezza nei confronti del padre ha il sopravvento.
Il 29 maggio 1357 D. Pedro I diventa re di Portogallo.
A questo punto la sua vendetta può compiersi. Trova e uccide gli assassini di Inês, strappandogli il cuore. Proprio come loro avevano strappato il suo cuore, uccidendo l’unica persona che riusciva a calmare la sua rabbia repressa.
A questo punto avviene una delle vicende della storia più avvolte dalla leggenda.
Pedro fa riesumare il corpo di Inês e la siede sul trono al suo fianco, nominandola regina di Portogallo. Inoltre, pare, che obblighi tutti i nobili presenti alla cerimonia a baciare la mano della regina morta in segno di riconoscenza e ubbidienza, nonostante il corpo fosse già in avanzato stato di decomposizione.
Non sapremo mai se questo evento sia realmente accaduto, fatto sta che la profezia predetta alla nascita di Inês si realizzò.
Inês era diventata regina, ma a quale prezzo…
Le loro tombe sono oggi conservate nel Monastero di Alcobaça, una delle Sette meraviglie del Portogallo.

Le tombe sono situate ai due lati del transetto.
Questa coppia di tombe, di cui l’autore è sconosciuto, sono tra le migliori sculture gotiche portoghesi.
Entrambe ornate con immagini dei defunti assistiti da angeli, le tombe sono sorrette da leoni (quella del re) e da bestie mezze monaco e mezze leone (per la regina).
Qualcuno dice che in realtà i volti umani che sorreggono la tomba di Inês siano i suoi assassini, condannati in eterno a portare sulle loro spalle il peso del vile atto commesso.
I lati della tomba di Pedro sono finemente decorati con rilievi raffiguranti scene della vita di San Bartolomeo e scene di vita propria con Inês.
La tomba della regina mostra scene della vita di Cristo, tra cui la crocifissione ed il Giudizio Universale.

Le tombe sono situate ai due lati del transetto per una ragione ben precisa.
Secondo la leggenda, in questo modo: “quando arriverà il giorno del Giudizio Universale, prima che tutto si spenga e la vita finisca, le anime dei due innamorati si solleveranno dalle loro tombe e si guarderanno ancora una volta, un’ultima volta, occhi negli occhi”.
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